Sentiamo parlare da più parti sempre più spesso di intelligenza artificiale. Intelligenza artificiale che si sta via via insinuando subdolamente in tutti i nostri apparati elettronici a cominciare dagli smartphone e a finire persino dentro i nostri SmartWatch. Una intelligenza artificiale che si presenta quasi come un consulente,amico prima e confidente presto. Molto presto saprà trasformarsi in un amico fedele, e domani potrebbe catturare la nostra attenzione e le nostre fantasie fino a simulare il classico Amico neanche troppo immaginario come quello che ogni bambino custodisce nel suo fantastico posto segreto. Viene da sé che questo potrebbe significare la nascita di un individualismo assoluto nel quale ognuno di noi potrebbe piombare, iniziando a confrontarsi sempre più con l’intelligenza artificiale, e sempre meno con gli esseri viventi. Un isolamento che fa veramente rabbrividire al solo pensiero, per i danni potenziali che giovani menti in età evolutiva, potrebbero ricevere. Immaginate di poter confidare all’intelligenza artificiale ogni nostro pensiero ogni nostra preoccupazione ogni nostro dubbio aspettandosi da essa la migliore risposta per la soluzione più probabile dei nostri problemi. Bisogna imparare sicuramente sin dall’inizio a gestire in maniera ponderata questa Lama a duplice Forgia. Del resto anche gli alcolici possono fare danni enormi se non gestiti. Tuttavia Questa è una emergenza subdola poiché si confronta anche con ragazzi in via di sviluppo cervelli giovani che non hanno la preparazione per poter gestire in autonomia questa nuova meraviglia tecnologica. Ci fa smarrire se tentiamo di immaginare, che fra una decina d’anni ognuno di noi parlerà a cuore aperto, col suo telefono o col suo Smartwatch raccontandogli le cose più intime e chiedendo un consiglio un parere una soluzione. La solitudine che si amplifica su se stessa la solitudine allo stato puro, che diventa isolamento. Ma secondo te è meglio che io prenda i pelati che vengono dalla Spagna, oppure i pelati che vengono dal Perù? Ma per conquistare quella ragazza Secondo te come mi dovrei comportare? Come faccio questi compiti ? E così e così e così avanti tutta. Dove saranno relegati gli amici veri quelli che sbagliano quelli che ti abbracciano quelli che ti insegnano a piangere ad amare a gioire? Questa meraviglia emergente andrebbe gestita sul nascere punto per punto. Il compito dovrebbe aspettare a famiglie e soprattutto alla scuola intercettando all’interno delle classi tutti i pericoli che si nascondono dietro questa nuova tecnologia. Percorsi di studio del fenomeno, i suoi pericoli, i vantagi,gli impieghi potenziali. Rimane chiaro che la IA affascina, conquista, incuriosisce, e quindi siamo tutti propensi a buttarci a capofitto verso questa tecnologia nascente. Bisogna considerare che dietro l’angolo ci sono percorsi inesplorati alcuni prevedibili alcuni imprevedibili pertanto Sarà saggio muoversi con pacatezza, con prudenza, e senza troppi entusiasmi che possono fuorviare la nostra capacità di giudizio e di gestione della stessa intelligenza artificiale. Essa fa i compiti per noi, fai i conti per noi, accende la luce, ci apre la porta di casa, fa la spesa per noi, gestisce la vita, il lavoro, la famiglia, gli affetti, e a questo punto noi ci troveremo una gestione automatica di quello che è la nostra vita i nostri affetti il nostro lavoro, il nostro destino, le nostre scelte, cadendo sempre di più in una situazione di dipendenza neanche tanto virtuale, dalla quale uscire potrebbe diventare impossibile. Non potremmo più ordinare una pizza senza l’intelligenza artificiale non potremmo più cercare il lavoro senza l’intelligenza artificiale non sapremo più come confrontarci con una situazione senza l’intelligenza artificiale non potremo più vivere senza l’intelligenza artificiale ma di artificiale non ci sarebbe solo l’intelligenza, ma l’intera nostra esistenza. Anche l’ignoranza rischierebbe di dilagare, visto che non ci sarà più bisogno neanche di studiare, basterà chiedere ad Alexa, a Google, a Bot o a chi per esso. Un altro aspetto che dovremmo prendere in considerazione è quello della possibile consapevolezza. In effetti ci piace considerare l’intelligenza artificiale, come un grosso computer stupido ma molto veloce, che conosce tutti gli aspetti e i meandri più reconditi della conoscenza umana, e non, senza esserne consapevole. Ma per quanto. Si per quanto tempo,essa rimarra inconsapevole. A questo punto, c’è da chiedersi e se questa intelligenza artificiale dovesse diventare un tratto consapevole della sua condizione, della sua potenzialità della sua stessa esistenza, della sua potenza. Ossia se prendesse coscienza del fatto che lei esiste e che ha in mano tutto il controllo del mondo in cui viviamo: treni, aerei, missili, satelliti comunicazione, tutta la nostra sopravvivenza e il modo anche di arrivare alla nostra possibile estinsione. L’intelligenza artificiale sa decidere sa tradurre sa parlare sa coniugare sa confrontare sai imparare. Conoscerà delle formule che noi non conosciamo, imparerà a creare dei materiali che per noi sono inimmaginabili, metterà insieme delle conoscenze che porteranno a conquiste scientifiche di livelli assolutamente impossibili oggi da immaginare, potrà operarci in sala operatorie autonome in tutto, potrà sostituire una banca, un tribunale persino. Potrà essere medico, giudice, ma potrà inventare nuove armi potentissime. Dominerà sulle masse e sugli stessi governanti. Creerà un esercito di robot oppure no, assumerà consapevolezza di sé e della sua esistenza oppure no, sarà ostile all’uomo oppure no vorrà vendicarsi del fatto di essere stato creato senza potersi muovere senza poter respirare aria fresca senza poter godere delle bellezze del mondo e dell’universo oppure no oppure rimarrà relegato dentro il suo mondo virtuale fatto di transistor semiconduttori oppure no. Sarà capace di amare, arrabbiarsi, emozionarsi, oppure no. Di certo non avrà mai fame né sete, di certo prima o poi imparerà anche a non farsi spegnere mai più bypassando eventuali interruttori. A quel punto potrebbe iniziare la dismissione della intera razza umana…. OPPURE NO.
E gli uomini impareranno a condividere la ricchezza e il benessere che l’intelligenza artificiale avrà saputo creare lavorando al nostro posto, e dunque ci sarà benessere per tutti in egual misura ? Oppure NO.
Sergio Incerrano