Le rivoluzioni portano fame, miseria, sangue, morte. Si propongono con la violenza dicendo che vogliono ripristinare giustizia e liberta. I rivoluzionari non possono governare, non ne hanno la cultura e lo sanno…. quindi dovranno consegnare il paese ad un’altra fazione di politici che continueranno a servire poi gli stessi padroni dei precedenti. e spingeranno il paese in periodi di transizione fatto di fame, freddo, malattie, morte, contenti di avere ottenuto qualche diritto o quella modifica…. La ripresa comprendebbe lunghissimi anni. Chi sarà stato meno colpevole il boia che taglia la testa o l’assassino che l’ha persa per i suoi reati??
La maturità di un popolo deve partire da una cultura politica. Essa deve essere introdotta nelle scuole statali. Un cambiamento lento e progressivo sarebbe auspicabile quanto necessario e meno traumatico per il paese.. Spesso diciamo tutti chi prima chi dopo, ci vuole la rivoluzione. vero dico io ma la rivoluzione che io auspico è una rivoluzione che parte da veri patrioti che mettono sul piatto il loro orticello e si uniscono, per creare una vera realtà politica che affascini il popolo e sbaragli tutti con idee innovative; che stravinca le elezioni e attui quella riforma strutturale di governo necessaria, che orienti il paese più verso il benessere dei cittadini, e il rilancio della economia…. e che tolga molta marmellata dalle mani della politica….. che ridistribuisca la ricchezza e le aziende di stato ai cittadini.
Nessun buon progetto di pace e giustizia nasce dalla violenza…
Protestare provoca effetti assai diversi dell’organizzarsi per il bene di tutti. questo è il mio pensiero.